Matilde Motta racconta con coraggio pagine della propria vita che, invece di essere ricordi spensierati, come dovrebbero essere quelli legati all’infanzia, celano momenti di dolore e violenza. La nascita della piccola Matilde avviene in una famiglia segnata dalla perdita di un’altra bambina – Marta – col cui nome, al posto di quello di battesimo, la madre sarà solita chiamare la nuova arrivata: da qui i “due nomi” che danno il titolo a questo libro. Sarà però un altro il dolore a segnare la vita della piccola Matilde: un grave episodio di violenza carnale che verrà tenuto nascosto alla comunità di campagna per vergogna e paura. Queste pagine vogliono quindi essere un grido di denuncia: giù le mani dai bambini!Il racconto autobiografico si completa con poesie, brani in dialetto e capitoli in cui l’io narrante lascia il posto alla voce di altri personaggi, disegnando così una coralità che fa rivivere la vita comunitaria di un tempo.
Matilde Motta è nata nella campagna suzzarese nel 1950 e ha conseguito nel 1968 la maturità magistrale. Dal 1970 al 2007 ha insegnato nella scuola elementare, prima in provincia di Brescia, poi di Mantova. Nel 2004 ha conseguito la laurea in Scienze dell’educazione, esperto nei processi formativi, presso l’Università di Verona, con una tesi su L’olocausto tra interpretazione storica e rappresentazione cinematografica. Dal 2013 al 2015 ha insegnato matematica presso il Centro sociale di Suzzara in un corso per donne extracomunitarie, per il conseguimento del diploma di scuola media inferiore. Ha tenuto corsi di formazione per l’attività di facilitazione nei gruppi di auto-mutuo aiuto finalizzati all’elaborazione del lutto. Ha svolto attività di volontariato come facilitatore in tali gruppi per una decina di anni. Dal 2005 risiede a Mantova. Per Il Rio ha pubblicato Minimalia (2021).
Genere | Narrativa |
Sottogenere | Romanzo |
Pagine | 136 |
Formato | 14,8x21 brossura con alette |
Anno di edizione | 2023 |
ISBN | 979-12-5989-098-6 |
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