Dalla prefazione di Cesare De AgostiniBasta la parola: avvocato. È solo uno scorcio sul tema, ma sufficiente per rinverdire antichi o giovani ricordi. Sufficiente anche per introdurre un linguaggio da muovere con cautela sulla scacchiera della curiosità: pratiche, atti, fascicoli e via con la facciata e le scale del tribunale ineliminabile dallo sfondo. Il libro è un lento avanzare che talvolta si ripiega su se stesso come se dovesse dar conto di ogni periodo, di ogni frase, di ogni parola. Ma è anche un osservare, un descrivere, uno svelare. Negli studi legali rantola la figura del praticante, vassallo succubo, costantemente tenuto a bagnomaria in attesa di essere assunto. Nasce così la figura dell’esondato legale: assunto, assunto a metà, a un quarto, a un ottavo. Tutto è possibile. Ma il “Piano” si presenta sempre più strategico e continua a procedere verso il traguardo definitivo, infilandosi nei cunicoli delle leggi, degli inchiostri delle arringhe, nei mai compresi “fondi spese” e nei soffioni che Benedetta, strategicamente, inserisce nelle zone più sensibili. Compresi due matrimoni. Nell’ultima parte del libro tutto si prepara perché il racconto cominci a precipitare verso il suo sorprendente finale. E qui che si chiarisce il vero significato di quelle fatali otto lettere che formano la parola “avvocato” che prese così, disgiunte da ogni vassallo, o toga o satellite, si trasformerebbero non in questo o in quell’altro ma nel primordiale “advocatus”, seduto al di là della scrivania, possibile metafora di un piano perfetto.
Ella Filingeri è una ragazza come tante. È giovane, ingenua e testarda. Ha sogni, una spiccata dote per immolarsi sul sacro altare dello studio e un piano perfetto da mettere a punto: diventare avvocato. Sa di dover imparare tanto e sa di avere un albero di pero su cui rifugiarsi per mantenere integri sogni e valori. Con la saggezza di sua madre, l’appoggio del fidanzato Gus e le pillole di saggezza de La Simo, Ella varcherà le porte di Studi Legali e del Tribunale. Avrà la forza di resistere agli scossoni e alle parole del collega Guicciardi. In fondo a lei piace il suo lavoro, perché essere avvocato è un modo per aiutare gli altri. Con la tenacia di chi vuol farcela, scoprirà il vero significato di parole altisonanti come amicizia, impegno, dedizione, lavoro e quanta vita e forza si nascondono dietro a un sogno.
BENEDETTA MAFFEZZOLI è nata a Mantova nel 1973. Avvocato con la passione per la scrittura, ha ideato www.nuvoleegomitoli.wordpress.com, la sua isola felice. Ha pubblicato: Scrivimi! (Sartori, 2003), La musica di Emma (Sartori, 2004), Alex Fangio (Robin, 2007), Correva l’anno ed io divenni il caso (Statale, 2011), Un caso potenzialmente problematico (Il Rio, 2016).
Genere | Narrativa |
Sottogenere | Satira/Comico |
Pagine | 176 |
Formato | 15x21, brossura con alette |
Anno di edizione | 2018 |
ISBN | 978-88-85469-69-3 |
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