Giuseppe Mercurio ha sempre amato scrivere, ma in vita ha dato alle stampe solo due recensioni sul castello e sulla chiesetta gotica di Squillace. La pubblicazione del presente lavoro, uno zibaldone dei ricordi, è frutto di uno scavo sulla reale condizione di Squillace nell’arco di sessant’anni. Il suo scopo è quello di offrire ai suoi figli, ai suoi nipoti e a quanti vorranno leggerlo, spunti sulla vita di una piccola comunità calabrese. Il testo ci presenta uno spaccato di vita che viene “scongelato” da una memoria con forte “fissità” esistenziale. L’evoluzione storica di Squillace è descritta con la velocità dei tempi che trasformano, ma anche con la lentezza necessaria per assimilarne l’identità. Scorrere le pagine è come fare la visita guidata per le vie e i vicoli della “vecchia Squillace” con l’auricolare: il turista guarda, osserva, ammira e la voce dell’autore ti illustra monumenti, chiese, botteghe di vasai… Le pagine contengono vibrazioni d’animo che suscitano lacrime per un passato carico di affetti e di amicizie, laborioso nel servire la comunità.
Giuseppe Mercurio, scomparso nel 2019, è stato un grande cultore della storia calabrese. Sindaco di Squillace dal 1975 al 1980 e ancora dal 1985 al 1990, ha vissuto intensamente il proprio incarico nell’amministrazione pubblica, facendolo diventare l’occasione per conoscere ancora più in profondità la realtà del proprio territorio. Appassionato d’arte e di icone, ha imparato l’antica tecnica bizantina, cimentandosi nella riproduzione di molti capolavori.
Genere | Saggistica |
Sottogenere | Storia Locale |
Pagine | 84 |
Formato | 14,8x21, brossura con alette Illustrato colori |
Anno di edizione | 2022 |
ISBN | 979-12-5989-091-7 |
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