Già nel titolo, Quando apro le ali, la giovane autrice esprime il desiderio del volo, dell’innalzamento dalla materia, che pure non rinuncia a indagare e “subire”, anche nelle sue pieghe più amare, per una focalizzazione razionale del “male di vivere”, che le permetta il riscatto dalla prigione del dolore e l’approdo ad una dimensione positiva dell’esistenza. Una poesia, la sua, che rinuncia alla punteggiatura, secondo la lezione di Ungaretti; che lascia spazi bianchi per attivare l’emozione, la riflessione, l’empatia del lettore; che si appella alle onomatopee per rendere più tangibili e freschi certi versi; che a volte ha un titolo e altre no; che talora contesta scherzosamente la norma e che sceglie la modalità anglosassone delle maiuscole a ogni verso. Una poesia che diventa strumento di riflessione sulla condizione esistenziale e sull’anelito alla scoperta dell’infinito e della libertà.
Sono nata nel 1998 all’Elba, che per le sue caratteristiche insulari ha sviluppato in me una maggiore capacità introspettiva. La passione per la scrittura e le arti in genere è sempre stata presente nella mia vita, fin dalla più giovane età. Attualmente frequento la facoltà di Archeologia e Storia dell’Arte presso Roma Tre e sono impegnata nel sociale nei progetti della comunità bahá’í italiana, di cui faccio parte.
Genere | Poesia |
Pagine | 88 |
Formato | 16,8x12, brossura con alette |
Anno di edizione | 2019 |
ISBN | 978-88-32293-04-3 |
Prezzo