Questo libro dedicato a Giulio Romano ne esalta le virtù creative e suggerisce alcuni percorsi, tra vie battute e nuove, per ricostruirne l’immensa fortuna. L’obiettivo del lavoro è di, in una qualche misura e per quanto possibile, provare a completare le monografie attualmente disponibili con le ultime scoperte, in larga misura compiute dall’autore.Il libro prende in esame la produzione degli anni mantovani, ossia dal 1524 al 1546, straordinariamente carica di conseguenze per lo sviluppo delle arti nel nord Italia. Il testo cerca di cogliere le innovazioni nella proposizione delle costruzioni architettoniche, delle superfici decorative e del rapporto tra esse. Qua e là si coglie l’occasione per segnalare piccole agnizioni circa la grafica e la produzione pittorica di Giulio Romano, passando inevitabilmente attraverso l’esame delle opere dei suoi allievi e dei suoi imitatori, sia quelle realizzate sotto la diretta supervisione del maestro, sia quelle a lui ispirate ma prodotte in autonomia. Le innovazioni sulle quali il testo intende soffermarsi riguardano la progettazione dei cicli decorativi e delle immagini, ossia le scelte architettoniche, costruttive, materiche e figurative che ne sono la premessa.
STEFANO L’OCCASO (Roma, 1965) è storico dell’arte. Dottore di ricerca, docente universitario, accademico virgiliano, è stato funzionario presso la Soprintendenza ai Beni Storici e Artistici di Brescia, Cremona e Mantova anche in qualità di Direttore del Museo di Palazzo Ducale. Dal 2015 ricopre l’incarico di Direttore del Polo Museale Lombardo. Ha all’attimo numerose e significative pubblicazioni tra monografie, cataloghi di mostre, articoli in riviste e atti di convegni internazionali.
Genere | Saggistica |
Sottogenere | Storia dell’arte |
Pagine | 172, ill. b/n |
Formato | 21x15 cm brossura |
Anno di edizione | 2015 |
ISBN | 9788898662456 |
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