Di origini antichissime e perse nel mito, da tempi immemorabili le campane accompagnano la vita degli uomini scandendone il tempo. Soprattutto a partire dal Medioevo, ed in seguito alla diffusione in tutta Europa del Cristianesimo, campane più o meno grandi finirono in cima a torri civiche o all’interno dei campanili di grandi cattedrali, ma anche di piccole pievi di campagna, finendo spesso per diventare il segno identitario forte e tangibile per le nostre comunità. Questo pregevole lavoro di Learco Zanardi, lungi dal carattere di classificazione scientifica, si pone più come una raccolta antologica. L’autore restituisce bene al lettore un universo ricco e complesso, ricco di immaginari poetici e leggendari che fanno delle campane qualcosa di più di semplici strumenti per scandire il tempo o per annunciare, con suoni universalmente riconoscibili, eventi, lutti, feste. In particolare, il mondo delle campane viene indagato impiegando più metodologie di ricerca, annotando appunti di storia antica, avvenimenti legati al territorio mantovano, ma anche episodi avvenuti in contesti geografici lontani o fatti relativi alla cronaca più recente. Zanardi non trascura poi la forte valenza religiosa e simbolica del suono delle campane, impiegato spesso dalla Chiesa Cattolica per scandire i ritmi della liturgia; ma accanto alle valenze del sacro, le campane sono anche oggetto di tradizioni popolari, motti, filastrocche profane, indovinelli. Il cuore del libro di Learco Zanardi è però costituito da un “canzoniere” composto da una cinquantina di brani provenienti dalle più svariate tradizioni musicali (italiane ed internazionali) e, soprattutto, da una raccolta di quasi quattrocento poesie. Tra queste frammenti celeberrimi di Leopardi e di tanti altri sommi poeti del presente e del passato, ma
anche opere dialettali (mantovane e non) che ci mostrano la ricchezza e la trasversalità di un soggetto che ha avuto la capacità di attirare l’attenzione della cultura più alta, ma anche del mondo popolare,regalandoci l’immagine concreta di un simbolo che, nella sua disarmante semplicità, è spesso diventato il segno tangibile di identità locali nelle quali ancora oggi le nostre comunità finiscono per riconoscersi
LEARCO ZANARDI è nato a Marmirolo (MN) dove risiede. Già impegnato in politica e nel sindacato, è statoconsigliere comunale e provinciale, operatore culturale. Dello stesso autore:
Analisi del voto, CDS, 1969.
Alto mantovano (con R. Bertasi e C. Mezzadrelli), Pubblifoto, 1984.
Indagine su strutture e servizi sanitari e assistenziali nel territorio, Comprensorio del Garda, 1986.
Cronache del movimento operaio marmirolese. 1876-1921, in Un comune rosso: socialismo e comunismo a Marmirolo: 1876-1979, Istituto mantovano di storia contemporanea, 1993.
Marmirolo: Teatro e dintorni (con L. Galafassi), Il Candelaio, 1997.
Cent’anni di conquiste civili: 1861.1948, Sometti, 1999.
Luigi Molinari: La parola, l’azione, il pensiero, Sometti, 2003.
Quel 1943: In ricordo di Giuseppina Rippa, Sometti, 2004.
Gente in piazza: Testimonianze, cronache, documenti. 1919-1945, Sometti, 2006.
La foresta: Bosco della Fontana tra storia e leggenda, Sometti, 2010.
Luccio in Salsa, Comune di Marmirolo, 2011.
Genere | Saggistica |
Pagine | 148 |
Formato | 29,7x21, rilegato in brossura |
Anno di edizione | 2015 |
ISBN | 978-88-98662-34-0 |
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