Questa raccolta contiene poesie dalla profonda sensibilità esistenziale, dall’alto contenuto morale e sentimentale in cui l’Autore si interroga sul “perché” e il “dunque” delle cose del mondo.Innanzi ai vari aspetti della realtà vissuta o sognata da Domenico Simonetta, appare una sorta di ormai desueta gelatina fotografica, che conferisce un ipnotico, cangiante effetto flou che va dall’analisi sociale dei reietti agli affetti più intimi, dal ricordo struggente della madre all’amore incondizionato per la figlia, dal tributo all’amico sincero al ricordo gioioso o sofferto di un amore donato o rubato, fino all’invettiva per l’individuo spregevole.
Domenico Simonetta nasce nel 1960 a Maropati, nell’entroterra calabrese. Ancora bambino si trasferisce a Torino, dove suo padre lavora alla Fiat. La passione per il sociale e la comunicazione si concretizzano nella laurea in Scienze e Politiche e nel lavoro di giornalista, svolto anche come Capo ufficio Stampa del Palazzo di Giustizia di Torino. Negli anni delle superiori, grazie a un insegnante che sarà il mentore per la sua crescita intellettuale, nasce l’amore per la letteratura, a partire da grandi poeti come D’Annunzio e Neruda, passando attraverso scrittori come Pasolini, Verga, Hemingway, Tolstoj e i contemporanei Kundera e Pennac. Curioso di natura, ama esplorare mondi diversi da quelli di provenienza: da qui la passione per le percussioni afro, arabe e latine. Questa è la sua prima raccolta di poesie.
Genere | Poesia |
Pagine | 100 |
Formato | 14,8x21, brossura con alette |
Anno di edizione | 2021 |
ISBN | 9788832293852 |
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